Ipo Saras

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view post Posted on 24/9/2008, 09:19




Saras. Utili gonfiati per l’Ipo

Non si può certo dire che sia un buon giorno per Saras. Il titolo della famiglia Moratti si muove in ribasso a Piazza Affari. Complice della partenza negativa le notizie pubblicate da alcuni quotidiani secondo cui Saras avrebbe gonfiato gli utili per l’ingresso a Piazza Affari. Ciò si evince da alcuni stralci del documento preparato dal consulente tecnico della procura di Milano nell'ambito dell'inchiesta sulla quotazione della società dei Moratti, avvenuta nel maggio 2006, e sul prezzo del collocamento di 6 euro. In particolare, secondo il consulente gli utili furono gonfiati in vista del collocamento.
 
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view post Posted on 24/9/2008, 09:38




Clamoroso : problemi giudiziari per Massimo Moratti?
La Saras, azienda petrolifera del presidente dell'Inter, è entrata nel mirino della Procura di Milano e della Guardia di Finanza

MILANO - Clamorosa indiscrezione de La Repubblica: la Procura di Milano e la Guardia di Finanza stanno indagando sulla quotazione in Borsa della Saras, l'azienda della famiglia Moratti. Secondo il quotidiano tutto parte dall'ingresso a Piazza Affari della compagnia petrolifera, che sarebbe avvenuto con numeri gonfiati con l'obiettivo di far aumentare il prezzo delle azioni e rastrellare sul mercato fondi necessari ad appianare i debiti (circa 500 milioni di euro) contratti da un ramo della famiglia verso una serie di istituti di credito, tra cui Banca Intesa. L'ipotesi di reato a cui stanno lavorando gli inquirenti è quella di falso in prospetto. Sulla base di alcune e-mail inviate dalla banca d'affari americana Jp Morgan al vaglio della Guardia di Finanza, sembrerebbe che 'il ramo della famiglia' in questione sia quello che fa capo a Massimo Moratti e alla gestione dell'Inter. I più maliziosi ipotizzano una serie di sacrifici finanziari che avrebbero portato la Saras ad escamotage per appianare i debiti, il tutto per avvantaggiare la campagna di rafforzamento dell'Inter.

Walter Galbiati per “la Repubblica”

Quel titolo valeva tra 4 e 5 euro per azione. Invece le banche e la famiglia Moratti lo hanno piazzato sul mercato a 6 euro. E per farlo, secondo la ricostruzione del consulente tecnico della procura di Milano, Marco Honegger, non avrebbero pubblicato alcuni dati rilevanti nel prospetto informativo.


Massimo e Milly Moratti
© Foto La Presse
Che la quotazione di Saras, la società di raffinazione di Sarroch, non fosse stato un grande affare per il mercato, lo si era capito fin da subito, quando il giorno successivo alla quotazione, avvenuta il 18 maggio 2006, il titolo aveva perso oltre il 10 per cento del suo valore. Il consulente tecnico ha ricostruito in un documento di oltre 400 pagine i motivi di quella debacle. E ha ipotizzato che l´incasso della quotazione sia servito soprattutto a un ramo della famiglia, quello di Massimo Moratti, per far fronte ai debiti dell´Inter. Con un contestuale danno per il mercato di 770 milioni.

Tutti, gli analisti, i banchieri e gli investitori istituzionali avevano capito, durante le varie tappe che hanno portato la Saras in Borsa, che quella valorizzazione era troppo elevata, eppure nessuno ha fatto nulla per correggere il tiro. Un dato è emerso chiaramente dall´analisi di Honegger: l´utile di gruppo, il principale indicatore su cui calcolare il valore della società, era "gonfiato". «Si è potuto riscontrare che l´informativa da Prospetto - scrive il consulente - non aveva evidenziato l´esistenza di una considerevole componente di utili non ricorrente nei dati storici, dati unici su cui basarsi per la decisione di investimento (quantomeno per il pubblico indistinto)».

La mancanza si riferisce all´utile 2005, pari a 292,6 milioni di euro. Una cifra riportata tale e quale nel prospetto, senza avvisare i risparmiatori che il dato era "gonfiato" da utili derivanti dalle scorte di magazzino. Dalla documentazione sequestrata dalla Guardia di Finanza presso Jp Morgan, una delle banche advisor per la quotazione, invece, emerge chiaramente che nei report su Saras redatti prima della quotazione, gli analisti, compresi quelli di Morgan Stanley e Caboto di Banca Intesa (gli altri due advisor dei Moratti) prendono in considerazione gli utili depurati ("comparable") per calcolare il valore delle società di raffinazione.

Gli unici a non farlo sono quelli di Jp Morgan. La stessa Saras, come sostiene il consulente, si accorge dell´errore e a partire dal comunicato stampa del 25 ottobre inizia a fornire i dati di utile relativi ai trimestri, così come lo richiede la prassi degli analisti. A febbraio 2007, in un altro comunicato, la società svela che l´utile netto rettificato per il 2005 è di 230 milioni di euro. Con questi profitti, il valore per azione di Saras sarebbe stato tra i 4,1 e i 5,1 euro e non tra i 5,25 e i 6,5 euro, come indicato nel prospetto.
 
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