SOCIETE GENERALE

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icon3  view post Posted on 27/1/2008, 22:33




Che qualcosa stesse accadendo, si sarebbe dovuto capire da uno sguardo e da un'assenza. L'assenza era quella di Daniel Bouton, fino all'ultimo momento dato in arrivo al World Economic Forum di Davos e invece rimasto asserragliato nel suo ufficio parigino di presidente e amministratore delegato di Société Générale. Ma lo sguardo la diceva forse ancora più lunga: era quello duro e teso di John Mack, quando giovedì alle cinque di pomeriggio è riemerso da una sala riunioni di Davos. «Dove sono i miei banchieri?» ha chiesto subito il numero uno di Morgan Stanley, prima di raggiungere i suoi uomini. Stava negoziando la ricapitalizzazione della banca di Bouton, al termine di una serie di giornate che, fra finanzieri e regolatori addormentati al volante, nessuno in Europa avrebbe più creduto possibili. Jérôme Kerviel, l'operatore fuori controllo di SocGen, aveva appena terminato la sua parabola paradossale.

Secondo quanto è stato possibile ricostruire, Kerviel avrebbe preso e mantenuto una posizione "corta" sulle Borse europee fino alla fine del 2007: puntava a vendere allo scoperto, per guadagnare sulla caduta dei titoli. Poi da gennaio avrebbe invertito la strategia, forse incoraggiato dal calo dei tassi di mercato che sembrava segnalare una fase di calma apparente. La sua posizione da qualche giorno era "lunga", ossia puntava a guadagnare sui rialzi. Il problema di Kerviel però ben presto è diventato doppio: sull'indice europeo Eurostoxx il 31enne francese aveva costruito un'esposizione smisurata, pari a circa 40 miliardi di euro, e il listino non stava affatto muovendosi nella direzione da lui sperata. Con i primi giorni del 2008 la crisi finanziaria era ormai entrata in una nuova fase: dopo il credito anche le azioni sono state travolte dal contagio della paura. Alla fine, solo venerdì scorso Société Générale avrebbe riconosciuto in pieno la gravità della situazione e smantellato il castello che Kerviel aveva montato inserendo nei computer le parole-chiave dei colleghi.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: perdite per 5 miliardi sulla posizione di Kerviel, quindi poco più del 10% come in fondo è accaduto a molti nei giorni scorsi. Potrebbe poi però esserci stato un effetto collaterale, perché lo smobilizzo in poche ore di 40 miliardi, pur legittimo, è abbastanza per contribuire ad affondare ancora di più le Borse europee. Nessuna meraviglia se nei giorni scorsi l'Eurostoxx ha conosciuto alcuni crolli peggiori che a Wall Street: non male per SocGen, premiata di fresco da «Risk Magazine» come banca dell'anno nei derivati azionari. E' a quel punto che Bouton avrebbe convocato un consiglio d'amministrazione d'emergenza per sabato. Accanto alle perdite di Kerviel, sono emersi altri due miliardi di valore bruciato: effetto dei mutui americani sì, ma anche del peso dei derivati di copertura dall' insolvenza delle obbligazioni (ormai considerati la prossima mina da disinnescare). Possibile che SocGen abbia informato la Banque de France solo domenica, certo però è che non è da molto che la Bce ha saputo tutto. Intanto i responsabili dell'Eurotower continuavano a dare indicazioni ai mercati, convinti che non vi fossero altri cadaveri nelle banche europee dopo tre casi in Germania in pochi mesi. E qualcuno ora ripensa ai premi di rischio sull' insolvenza di SocGen: già da tempo erano i più alti fra i colossi del credito di Eurolandia. Effetto 40 miliardi Lo smobilizzo di 40 miliardi in poche ore ha contribuito a amplificare la correzione dei mercati avvenuta nei giorni scorsi.
 
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